Da uno studio condotto da due associazioni non governative europee, l’Italia risulta penultima in Europa per le politiche ambientali in compagnia di Spagna, Romania, Croazia, Repubblica Ceca, Lituania e Lettonia.

I primi posti sono occupati da Svezia, Germania e Francia, nazioni molto impegnate in materia e allineate con gli obiettivi dell’Accordo sul Clima di Parigi firmato nel 2015.

Nel nostro paese la famosa “Quarta Rivoluzione Industriale” all’insegna del green non sembra sia mai stata nemmeno iniziata e le maggiori fonti di inquinamento sono rappresentate dai trasporti e dal patrimonio immobiliare. La qualità dell’aria, con concreti rischi per la salute, è fortemente compromessa con continui sforamenti dei parametri di legge che hanno costretto Bruxelles ad aprire un contenzioso con l’Italia.

Si impone improrogabile una riduzione al 20% entro il 2020, degli inquinanti per iniziare a rientrare nei limiti normativi che abbiamo sottoscritto.

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